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Tutto sul dropshipping: cos’è, come funziona e come iniziare

  1. Il dropshipping permette ai negozi online di vedere dei prodotti senza possederli in un magazzino. Ma come funziona esattamente? È conveniente? Ci sono dei rischi? Quali sono i primi passi da muovere per vendere tramite dropshipping? Di seguito risponderemo a tutte queste domande.

    Indice:

    1. Che cos’è il dropshipping
    2. Come funziona il dropshipping
    3. Come iniziare a fare dropshipping
    4. Quali sono gli adempimenti fiscali in Italia
    5. I pro e i contro del dropshipping
    6. I costi del dropshipping

Che cos’è il dropshipping

Per spiegare in maniera semplice che cos’è il dropshipping possiamo iniziare con il dire che è principalmente un modello di logistica che permette a ogni azienda di acquistare e rivendere prodotti attraverso il proprio e-commerce senza però dover avere a disposizione un magazzino fisico da gestire, in quanto i vari ordini dalla piattaforma e-commerce verranno ricevuti direttamente dal fornitore terzo dell’impresa che provvederà anche a spedirli al cliente finale.

In sostanza, attraverso il modello dropshipping, il titolare di un e-commerce di fatto diventa un tramite tra cliente e fornitore terzo.

Come funziona il dropshipping

In pratica, il negozio online avrà in catalogo una serie di prodotti che però sono situati all’interno dei magazzini dei propri fornitori. Quando un utente effettua un acquisto, l’ordine verrà automaticamente trasmesso al fornitore, completo di tutti i dati di spedizione, e il fornitore stesso procederà all’invio del prodotto direttamente all’utente finale.

Il prodotto spedito con dropshipping è solitamente imballato in maniera totalmente anonima perché il fornitore deve risultare trasparente al cliente finale che ha acquistato un prodotto dal sito e-commerce e non ha idea né interesse a conoscere i passaggi intermedi.

Anche per questo, per il rivenditore online è sempre bene tenere a mente che utilizzare il dropshipping significa “metterci la faccia”: il cliente finale che acquista un prodotto non avrà alcun contatto con il fornitore terzo che si occuperà materialmente della spedizione dell’articolo, ma solo con la piattaforma e-commerce che riceverà l’ordine.

Come iniziare a fare dropshipping

Ora che abbiamo chiarito che cos’è il dropshipping e i suoi elementi essenziali, proviamo a spiegare in maniera chiara e sintetica quali sono i primi passi fondamentali per avviare un’attività sfruttando questo modello di vendita.

  1. Scegliere il modello logistico tra triangolazione e groupage
  2. Analizzare la nicchia di mercato
  3. Selezionare i fornitori più adatti
  4. Puntare su una piattaforma e-commerce integrata

Scegliere il modello logistico tra triangolazione e groupage

Quando si parla di dropshipping in realtà ci si riferisce a due possibili modalità che sono leggermente diverse tra loro. Vediamole insieme:

  • La triangolazione: è la soluzione più diffusa ed è quella che abbiamo descritto, che prevede che il fornitore consegni direttamente al cliente finale, senza alcun passaggio dal rivenditore;
  • Il groupage: si tratta di una soluzione un po’ più laboriosa perché implica un passaggio ulteriore. Una volta effettuato l’ordine sul sito e-commerce, il fornitore invia il prodotto prima al rivenditore, il quale a sua volta si occupa di spedirlo al cliente finale. È evidente che l’azienda dovrà disporre di un magazzino per stoccare i prodotti in attesa di spedirli all’utente che li ha ordinati. Ma come mai fare questo passaggio? Tendenzialmente chi predilige questa soluzione lo fa perché preferisce avere un maggior controllo sulle spedizioni: ad esempio, per non far arrivare all’acquirente più pacchi nel caso abbia ordinato più prodotti con un solo ordine, oppure per verificare la qualità del prodotto e dell’imballaggio.

Analizzare la propria nicchia di mercato

Prima di decidere se avviare un’attività di dropshipping è essenziale capire quali prodotti vendere sul proprio e-commerce. Bisogna scegliere in quale mercato inserirsi per poi analizzare quali margini si possono effettivamente ottenere. Ecco una lista di domande che è necessario porsi per aiutarsi nella scelta di mercato e prodotti:

  • Qual è il macrosettore merceologico in cui voglio operare con la mia azienda?
  • Qual è la nicchia di mercato a cui punto e qual è il valore aggiunto della mia proposta agli occhi del potenziale cliente?
  • Qual è il volume di vendita che posso ottenere attraverso il mio e-commerce?
  • Quali sono i miei competitor e quanto fatturano?

Selezionare i fornitori più adatti

Uno degli step più importanti da affrontare per iniziare a vendere in dropshipping è senz’altro la scelta del fornitore: specialmente nel caso in cui si opti per un modello a triangolazione, in cui si affida proprio al fornitore la spedizione verso il cliente finale.

Esistono numerosi siti web attraverso i quali è possibile trovare dei dropship partner o degli agenti di dropshipping, corredati da opinioni e recensioni di e-commerce che hanno già lavorato o stanno lavorando con loro. Il consiglio migliore che si può dare a chi è interessato a iniziare un’attività di dropshipping è quello di testare i fornitori attraverso un piccolo ordine di importo ridotto per poter valutare non solo il prodotto venduto ma anche la qualità del processo di vendita, dalla puntualità della spedizione fino all’imballaggio dell’articolo.

A livello generale, quando si sceglie un fornitore è bene valutare che abbia le seguenti caratteristiche:

  • consentire al rivenditore il monitoraggio delle consegne
  • inviare una notifica ai clienti non appena l’ordine parte per la consegna
  • adottare policy di reso vantaggiose per i clienti
  • accettare opzioni di pagamento flessibili e in linea con le richieste dell’e-commerce
  • mette a disposizione un catalogo di qualità, soprattutto a livello di immagini e descrizione dei prodotti;
  • abbia delle tempistiche celeri di evasione degli ordini e di spedizione

Puntare su una piattaforma integrata per gestire le spedizioni

Per avviare un’attività commerciale in dropshipping è essenziale operare attraverso una piattaforma di logistica di ultima generazione che permetta l’installazione di plug-in che consentano di integrare il  flusso degli ordini che  riceve il  rivenditore dal proprio e-commerce o dai vari marketplace che utilizza, con le spedizioni che il fornitore deve preparare, in modo da facilitare la ricezione ed evasione di tutti gli ordini in maniera semplice e veloce.

A questo scopo, Sendabox mette a disposizione l’innovativa piattaforma SendaPRO pensata per piccole e medie imprese che hanno necessità di gestire flussi continuativi di spedizioni. Attraverso questo servizio è possibile integrare sul proprio e-commerce una dashboard completa di tutti gli strumenti che utili per gestire l’attività di e-commerce in maniera più agevole, dalla trasmissione automatica degli ordini al tracciamento in tempo reale di tutte le spedizioni. Scopri il servizio SendaPRO e contatta i nostri referenti per saperne di più!

Quali sono gli adempimenti fiscali del dropshipping per la normativa italiana

Ora analizziamo i passi da compiere per avviare un’attività di dropshipping rispettosa delle normative fiscali italiane. Fare dropshipping è un’attività commerciale e pertanto è necessario aprire una partita iva, nonché disporre delle risorse economiche da investire nel progetto per acquistare un hosting e-commerce, pagare gli stipendi degli eventuali collaboratori e affrontare tutte le spese vive che un’attività comporta.

Più nel dettaglio, i principali adempimenti fiscali da ottemperare sono:

  • Aprire una partita iva con codice Ateco 47.91.10 “Commercio al dettaglio di prodotti via internet”;
  • Iscriversi al registro delle imprese presso la camera di commercio del capoluogo di provincia dove ha sede l’impresa;
  • Iscriversi alla Gestione Inps commercianti per il versamento dei relativi contributi pensionistici da calcolare sulla base del reddito annuo, ma comunque non inferiori ai 4.000 euro l’anno;
  • Presentare la segnalazione certificata di inizio attività presso lo Sportello Unico delle Attività Produttive del comune dove l’impresa ha sede legale;
  • Scegliere il regime fiscale consultandosi con il proprio commercialista.

I pro e i contro del dropshipping

Ora che abbiamo ben chiaro che cos’è il dropshipping e come funziona questo modello logistico, possiamo passare a vagliare i pro e i contro di questo tipo di attività.

I vantaggi del dropshipping:

  • Selezionando i giusti fornitori è possibile mettere in piedi un e-commerce con potenzialità illimitate: non avendo necessità di avere un magazzino fisico per stivare i prodotti, si ha la possibilità di vendere qualsiasi tipo di articolo solo aggiungendo foto e descrizione nel sito web, al resto penserà il fornitore!
  • Il time to market è molto più breve rispetto ad un’attività che necessita di un magazzino;
  • I costi sono più ridotti perché si abbattono le spese che riguarderebbero la gestione della logistica, dall’affitto del magazzino fisico agli imballaggi, e soprattutto non è necessario acquistare in anticipo la merce da vendere.

I rischi del dropshipping:

  • Non permette di avere l’esclusiva di vendita e di conseguenza i prodotti che vende un e-commerce possono essere a disposizione di altri competitor che si servono dallo stesso fornitore;
  • Il costo dei prodotti potrebbe essere alto per il cliente finale, o comunque non molto competitivo. Questo accade perché acquistando singoli prodotti o piccoli stock sulla base degli ordini di volta in volta ricevuti, non si ha accesso alle scontistiche tipiche di chi acquista grandi quantità di articoli;
  • I margini di profitto di questa attività sono tipicamente un po’ ridotti perché il costo al fornitore e i costi di marketing diventano importanti;
  • I dati dei clienti del negozio online sono condivisi con il fornitore, che potrebbe intraprendere azioni di remarketing o retargeting;

Quanto costa fare dropshipping

Analizziamo ora le principali voci di costo per avviare un’attività di dropshipping. Infatti, sebbene il modello di vendita permetta di abbattere di molto le spese di una tipica attività commerciale online, esistono comunque dei costi che non sono comprimibili:

  • Costi per avviare l’e-commerce: è fondamentale valutare la spesa per creare un sito web e un canale e-commerce che siano ben funzionanti
  • Costi amministrativi: aprire una Partita Iva implica alcune spese – in particolare per il commercialista – e il versamento di minimi contributivi mai inferiori a 4.000 euro all’anno.
  • Costi per pubblicità e marketing: una delle principali leve che permettono a un e-commerce di crearsi un corretto giro di clientela è la pubblicità online. Bisogna quindi prevedere degli investimenti in marketing, ad esempio attraverso Google e Facebook Ads e le piattaforme social.

Hai già un e-commerce ma vuoi saperne di più sul dropshipping e su come gestire le tue spedizioni? Contatta i nostri esperti per scoprire tutte le opportunità offerte da Sendabox per i negozi online!

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